Thomas Sankara, nasceva 70 anni fa il "Che Guevara d'Africa"
Credit: ©ilPeriodista.it
Portò la Rivoluzione in Burkina Faso lottando contro imperialismo, neocolonialismo e neoliberismo.
Morì crivellato di pallottole a 37 anni e con lui morì la sua Rivoluzione.
Nei quattro anni in cui guidò il Paese - tra il 1983, quando prese il potere con il supporto di gran parte della popolazione, e il 1987, Thomas Sankara schierò l’allora Alto Volta (il vecchio nome dell'attuale Burkina Faso) tra i “Paesi non allineati” alle potenze mondiali.
Il suo obiettivo era la vera indipendenza per porre fine alla «dominazione economica e culturale» da parte delle potenze straniere, Francia in primis.
Imponendo a sé e alla classe dirigente voltaica uno stile di vita sobrio, allineato con quello della stragrande maggioranza della popolazione, Sankara riformò profondamente quello che era uno dei Paesi più poveri del mondo, migliorando le condizioni di vita di tanti suoi concittadini: ne sono esempio le campagne di vaccinazione per le malattie mortali comuni e per l’alfabetizzazione, ma anche l’attenzione all'ambiente e al ruolo delle donne in una società altamente patriarcale.
Ma gli interventi più scomodi del governo rivoluzionario furono nella politica economica, volta a raggiungere l’autosufficienza, contrastando le politiche di sviluppo neoliberiste imposte dalle istituzioni finanziarie internazionali, ritenute «criminali» e «assassine». Non a caso, forse, l’omicidio di Sankara - che a livello internazionale si era attirato parecchie antipatie - giunse pochi mesi dopo il suo celebre discorso di Addis Abeba, quando annunciò al mondo la sua ferma intenzione di non pagare il debito estero ed esortando gli altri Paesi africani a fare altrettanto. Un appello che rimase inascoltato.
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Morì crivellato di pallottole a 37 anni e con lui morì la sua Rivoluzione.
Nei quattro anni in cui guidò il Paese - tra il 1983, quando prese il potere con il supporto di gran parte della popolazione, e il 1987, Thomas Sankara schierò l’allora Alto Volta (il vecchio nome dell'attuale Burkina Faso) tra i “Paesi non allineati” alle potenze mondiali.
Il suo obiettivo era la vera indipendenza per porre fine alla «dominazione economica e culturale» da parte delle potenze straniere, Francia in primis.
Imponendo a sé e alla classe dirigente voltaica uno stile di vita sobrio, allineato con quello della stragrande maggioranza della popolazione, Sankara riformò profondamente quello che era uno dei Paesi più poveri del mondo, migliorando le condizioni di vita di tanti suoi concittadini: ne sono esempio le campagne di vaccinazione per le malattie mortali comuni e per l’alfabetizzazione, ma anche l’attenzione all'ambiente e al ruolo delle donne in una società altamente patriarcale.
Ma gli interventi più scomodi del governo rivoluzionario furono nella politica economica, volta a raggiungere l’autosufficienza, contrastando le politiche di sviluppo neoliberiste imposte dalle istituzioni finanziarie internazionali, ritenute «criminali» e «assassine». Non a caso, forse, l’omicidio di Sankara - che a livello internazionale si era attirato parecchie antipatie - giunse pochi mesi dopo il suo celebre discorso di Addis Abeba, quando annunciò al mondo la sua ferma intenzione di non pagare il debito estero ed esortando gli altri Paesi africani a fare altrettanto. Un appello che rimase inascoltato.
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Documenti
15 Ottobre 1987. Thomas Sankara, il giovane Presidente del Burkina Faso, viene assassinato su mandato delle potenze occidentali.
La sua colpa? Essersi rifiutato di pagare il debito estero di epoca coloniale e aver tentato di liberare il suo Paese dagli sfruttamenti del Nord del mondo. Sankara sosteneva il disarmo, la fratellanza, il valore della donna, l'attenzione per gli ultimi... Condannava il neoliberismo e la globalizzazione. Era povero, come la sua gente. "Non possiamo far parte della classe dirigente ricca di un Paese povero" diceva. In soli quattro anni fece costruire centinaia di scuole, strade, ospedali... Riuscì nell’impresa di garantire due pasti e un litro d’acqua al giorno a ciascuno dei burkinabé. Un miracolo! La definì: la Rivoluzione della felicità. "Avremo avuto successo solo se, guardando intorno a noi, potremo dire che la nostra gente è un po’ più felice." Il giorno del primo anniversario della Rivoluzione, Sankara cambiò il nome alla sua Nazione, l'Alto Volta, imposto dalla Francia nella spartizione europea dell'Africa. La chiamò Burkina Faso, che in lingua locale significa: La terra degli uomini integri. Uscita Gennaio 2021
Collana Millennium Pagine 370 Formato 14,8 x 21,5 cm Legatura Copertina flessibile Prezzo € 18,90 ISBN 978-8831209267 |